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Bologna che pochi ricordano
La Sala Borsa
Una sala di cristallo

La Sala Borsa

Palazzo d’Accursio, il “quasi castello”, antica e storica sede del Comune, nel lato che a nord si affaccia sulla Piazza del Nettuno, ospita la Sala Borsa, un luogo reso magico da secoli di passato e dal profumo del futuro. Scrivere della Sala Borsa, significa raccontare la storia incredibilmente complessa e variegata di Bologna e della sua Bolognesità. Lungo un percorso storico suggestivo ed affascinante, ci troviamo a viaggiare a ritroso nel tempo per più di duemila anni. In uno spettacolare scenario di armoniosa luce, rivivono sotto i nostri passi secoli di storia.
 
Il pavimento di cristallo che per 400 metri quadrati occupa il salone centrale della piazza coperta, infatti nasconde il centro di Bononia, città fondata dai Romani 189 anni prima della nascita di Cristo. La struttura urbanistica dell’urbe tardo repubblicana, organizzata intorno all’intersezione ad angolo retto tra cardo e decumano (corrispondenti oggi alla direttrice Ugo Bassi-Rizzoli e Galliera-Val d’Aposa), testimonia come Piazza Maggiore sia sempre stata il baricentro della vita cittadina pubblica, commerciale e religiosa. Percorrendo la passerella sapientemente posizionata sopra gli scavi, possiamo ammirare ciò che è rimasto di un ampio edificio di 70 metri di lunghezza per 20 metri di larghezza, sede politica della colonia latina. Ancora più consistenti sono i resti della Basilica Civile, luogo di riunione dei cittadini e di amministrazione della giustizia, fulcro vitale di Bononia. E’ stata riportata alla luce anche una strada di età augustea e tre pozzi grezzi per la fornitura dell’acqua ad una popolazione evidentemente numerosa. Così, con uno sforzo di immaginazione, ecco sotto il nostro sguardo lo spazio civico in età romana.
 
Tra la fine del 400 e l’inizio del 600 dopo Cristo, la magnitudine dei secoli precedenti lascia il passo a marcati fenomeni di degrado e di impoverimento. Gli edifici cadono in pezzi ed i pregiati e preziosi materiali si perdono nel tempo. La città, privata di ogni suo fascino, quasi scompare nei bui anni dell’alto Medio Evo. Per una significativa ripresa bisogna attendere il 1200, secolo della rinascita, durante il quale nuovi e mirabili edifici civili vengono costruiti ad un metro e mezzo sopra le rovine romane, dalle nobili famiglie ghibelline, una fra tutte, la famiglia Accursio. Intorno al 1245, il palazzo subisce un ritocco estetico secondo i canoni ed il gusto dell’architettura tardo romanica e sorge così un porticato merlato verso la Piazza, preludio della successiva e definitiva trasformazione dell’edificio in cittadella fortificata voluta dalla famiglia allora regnante dei Visconti. Nel 1360, al nobile casato succedono i Vicari Pontifici, dei quali noi vogliamo ricordare Androino De La Roche, che investe ingenti somme di denaro per la realizzazione di un viridarium, un giardino di palazzo, cinto da mura fortificate e merlate, sul modello del palazzo pontificio di Avignone. Due secoli dopo, il viridarium viene trasformato in un orto botanico ad opera di Ulisse Aldrovandi che se ne prende cura, custode, per cinquant’anni, arricchendolo fino a farlo diventare un vero e proprio laboratorio di sperimentazioni naturalistiche. Tra gli scavi, sono ancora visibili i resti della vasca a croce dedicata alla coltura delle piante acquatiche. Il sistema di irrigazione era regolato da una cisterna posta al centro dell’orto, sulla quale il Terribilia (l’architetto Francesco Morandi) fece costruire una deliziosa edicola corinzia. Alla fine dell’800 l’orto botanico viene trasferito nella sua attuale sede, compresa nel sistema museale dell’Ateneo, ed il cortile erboso lasciato libero viene utilizzato prima come campo di addestramento milizie e, dopo la Rivoluzione Francese, per le esercitazioni del corpo dei pompieri.    
 
Nel 1870 la Sala Borsa acquista le sembianze attuali e viene destinata a residenza dell’ufficio del telegrafo e delle Regie Poste. Ma le modifiche non sono di certo terminate. Un intraprendente gruppo di imprenditori bolognesi, infatti, al posto del giardino e del cortile progettano un nuovo edificio destinato ad accogliere le contrattazioni di borsa e gli scambi commerciali che, fino ad allora si erano svolte esclusivamente nella piazza maggiore e nel mercato di mezzo, a cielo aperto e sotto la luce del sole. Viene così costruita un’imponente struttura in ferro ed edificato, in ghisa e vetro, un padiglione a pianta basilicale, con un vasto corpo centrale, illuminato da un lucernario. Il progetto, rientra perfettamente nei canoni architettonici di rinnovamento modernista di quel tempo, ben rappresentati dalla Borsa di Parigi e, entro i confini, dalla Galleria Umberto I di Napoli e da quella di Milano in Corso Vittorio Emanuele II.
 
Il progressivo calo delle contrattazioni commerciali di inizio secolo porta alla chiusura degli uffici di borsa che, durante l’amministrazione socialista del sindaco Zanardi, tra il 1917 ed il 1920, si trovano ad accogliere un ristorante economico, gli uffici dell’Ente Nazionale del Turismo, ed alcuni sportelli della Cassa di Risparmio che infine ottiene dal Comune l’uso dell’intera sala per cinquant’anni. Nel 1924, in scia alla ricerca del primato e del lustro, la Banca da inizio ai lavori per la costruzione del secondo e del terzo ballatoio attorno alla piazza coperta e di due sale sotterranee illuminate a giorno grazie a vetri trasparenti e sapientemente decorate in stile liberty. L’inaugurazione della nuova sala borsa, uno dei primi esempi di struttura in calcestruzzo armato realizzata a Bologna, avviene avanti un gran numero di bolognesi il 17 luglio 1926, ben 4 anni prima dell’effettiva fine lavori.       
 
La destinazione della Sala Borsa agli usi più disparatati continua anche nel periodo che va dal secondo dopoguerra fino agli anni sessanta. Mentre di giorno infatti, si svolgono le regolari operazioni di affari, al termine dell’orario di ufficio, la sala veniva pulita e trasformata in un moderno Palasport, sede di partite di pallacanestro e persino di incontri di pugilato. Montati i canestri o il ring, la piazza coperta la sera si trasformava nella prima palestra cittadina, ed il parterre laterale ed i ballatoi diventavano sede di tifoserie.
 
Anche il primo e forse unico teatro dei burattini – il famoso teatren di buraten – viene ospitato a partire dal 1976 nella sala borsa. Infine, prima del suo ultimo e definitivo restauro, l’edificio diventa sede degli uffici amministrativi del comune.
 
Nel 1999 parte il progetto Parco Urbano di Piazza Maggiore che sancisce la destinazione alla cultura della piazza coperta. E sinceramente, non si può che rimanere stupiti ed impressionati dal risultato finale dell’intervento. La sala borsa è oggi un vero e proprio tempio di eterno sapere, antico, contemporaneo e multimediale. 3000 metri quadrati di superficie complessiva di questa imponente struttura il cui spazio è sapientemente diviso in più sale per bambini, ragazzi ed adulti. 180.000 libri, 4000 quotidiani, riviste e pubblicazioni in libera consultazione, 1.500 carte geografiche, musica di ogni genere, film per ogni gusto e programmi per qualsiasi esigenza.
 
Spazio incastrato tra cardo e decumano, tempo sospeso tra il passato remoto ed un futuro prossimo, questo luogo, pur continuando incessantemente a cambiare forma, resterà tuttavia sempre il cuore della nostra città ed il centro della vita pubblica.  
 
   
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Cortesia a 5stelle
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Ho prenotato in quest'hotel viste le ottime recensioni e la posizione centralissima e comoda per la stazione. Viaggiando con il cane ho contattato prima la struttura per avvisarli e mi hanno confermato che non c'erano problemi. Al mio arrivo anziché la camera mi hanno sistemato in un appartamento al piano terra (nel palazzo adiacente all'hotel) con terrazza e giardinetto, il tutto come upgrade gratuito...L'appartamento era per 4 persone e molto spazioso... Il giorno dopo colazione e si riparte... Mi ha piacevolmente colpito la cortesia del personale, sempre tutte con il sorriso e molto disponibili. Sicuramente ci tornerò...



nuovohoteldelporto it 3-it-41874-la-sala-borsa 016 Luca v

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"Per lavoro a Bologna. Ottimo"
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Ottima soluzione, comodo per gli impegni di lavoro. Camere pulite, spaziose, letto comodo e confort di buon livello. Bagni funzionali e puliti. Colazione con buona scelta. Decisamente interessante il rapporto qualità prezzo.



nuovohoteldelporto it 3-it-41874-la-sala-borsa 016 Crismed1975

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Buonissimo hotel!
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Buonissimo hotel! E' la quarta o quinta volta che soggiorno in questo hotel.....e ho detto tutto!!!



nuovohoteldelporto it 3-it-41874-la-sala-borsa 022 marco

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Bella camera, letto molto comodo. Pulizia eccellente
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Bella camera, letto molto comodo. Pulizia eccellente



nuovohoteldelporto it 3-it-41874-la-sala-borsa 025 Rossella Dessì

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Sabato 27 Luglio 2024
Sereno

Min 22° - Max 36°
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Domenica 28 Luglio 2024
Sereno

Min 22° - Max 37°
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Lunedì 29 Luglio 2024
Sereno

Min 22° - Max 36°
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Martedì 30 Luglio 2024
Sereno

Min 22° - Max 36°
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Mercoledì 31 Luglio 2024
Sereno

Min 22° - Max 39°
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Giovedì 01 Agosto 2024
Nuvoloso

Min 23° - Max 38°
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Venerdì 02 Agosto 2024
Nuvoloso

Min 22° - Max 36°
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Bologna, Unipol Arena 10-15 settembre
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Bologna, 14-16 settembre
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